Il 2021 della Fondazione De Gasperis
Il bicchiere mezzo pienoPer chi, come la Fondazione De Gasperis, ha scelto di mettersi al servizio degli altri, “vedere il bicchiere mezzo pieno” è una responsabilità alla quale è impossibile sottrarsi, una sorta di vocazione. Non potrebbe essere altrimenti – riteniamo – per chiunque si proponga, nel suo ambito d’azione, di far migliorare le cose ed essere portatore di messaggi positivi.
È con questo spirito che vogliamo – per quanto ci riguarda per convinzione, oltre che per vocazione – rileggere il 2021 che sta per compiersi. Un altro anno inusuale, complicato, troppo difficile da prevedere. Ma anche un anno ricco di insegnamenti, di opportunità per riflettere e agire, di motivi per guardare al futuro con fiducia.
La magia delle relazioniIl 2021 è stato un altro anno di Covid-19, con tutte le difficoltà che questo ha comportato, per noi come per chiunque altro. Non abbiamo potuto contare né su un salvacondotto né su una bacchetta magica, ma su un pizzico di magia sì.
L’abbiamo riscoperta nei rapporti all’interno della Fondazione, con il Cardio Center di Niguarda e con i suoi pazienti. Rapporti che si reggono sulla stima professionale e personale, sulla fiducia reciproca, sulla capacità di ascoltarsi a vicenda, sulla sospensione del giudizio ogni volta che serve e sul rigore nel perseguire insieme gli obiettivi.
Da questo punto di vista, per la Fondazione un momento “forte” è stato la fine di settembre, quando abbiamo organizzato il 55° Convegno Cardiologia. Da quando il Covid-19 ha investito vite e certezze, è stato il nostro primo evento in presenza.
L’esserci ritrovati ha restituito umanità, ottimismo e fiducia al lavoro di tutti noi: “noi” Fondazione, “noi” Dipartimento Cardiotoracovascolare di Niguarda, “noi” comunità della cardiologia italiana, per la quale il Convegno rappresenta da oltre 50 anni un appuntamento importante per la formazione e lo scambio professionale.
La ripartenzaSe è vero che, a partire dal febbraio 2020, abbiamo attraversato lunghi mesi estremamente penalizzanti per i pazienti che soffrono di malattie cardiovascolari perché il dispiego di forze richiesto dalla pandemia ha inevitabilmente avuto ripercussioni su altre patologie croniche ed acute, è anche vero che in questo 2021 abbiamo visto e vissuto la ripartenza: una realtà per cui dobbiamo dire grazie al lavoro fatto dagli operatori sanitari, al programma vaccinale e alla risposta della popolazione.
Di fatto, il lavoro della comunità medico-scientifica e di chi la supporta non si è mai interrotto. Anzi, in quest’ultimo anno e mezzo gli sforzi si sono moltiplicati, i ritmi hanno accelerato, abbiamo visto nascere e svilupparsi nuove progettualità.
Vale per la Fondazione, che accompagna il Dipartimento Cardiotoracovascolare di Niguarda con interventi al servizio della salute delle persone, attraverso la prevenzione e la promozione della cura e della ricerca. Vale per il Dipartimento, naturalmente, e vale più in generale per il mondo della cardiologia.
Un messaggio positivoOggi l’impegno della comunità medico-scientifica per dare ulteriore impulso alle conoscenze e alle competenze al servizio della salute del cuore è fortissimo. Ed è altrettanto forte, da parte nostra, l’urgenza di fare arrivare a quante più persone possibile un messaggio positivo su questo fronte.
Da un lato, la cardiologia sta continuando a fare passi notevoli che consideriamo importante condividere. Ne parliamo ne La voce del cuore di dicembre: la medicina del cuore non si è mai fermata. Anzi, proprio in quest’ultimo periodo ci ha regalato novità foriere di ottimismo.
Dall’altro anche la nostra Fondazione, in quest’anno, ha ottenuto risultati significativi nell’aggiornamento medico scientifico, nella donazione di strumenti innovativi per la ricerca, la diagnostica e il trattamento dei pazienti, oltre che nella formazione sul campodi giovani medici e professionisti all’interno del Dipartimento.
Una malattia da cui non vale la pena di guarireQuanto la Fondazione è riuscita a realizzare nel 2021 è legato a filo doppio, ancora una volta, a coloro – davvero tanti – che la seguono e la sostengono.
Cogliamo l’occasione per ringraziarli. La loro generosità rivolta alla salute del cuore ci fa pensare che anche loro vedano il bicchiere mezzo pieno. E l’ottimismo è la sola “malattia” dalla quale non vale la pena di guarire.
Trova ne La voce del cuore le buone notizie della cardiologia
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