Fare un po di esercizio: chi ce lo impedisce?Cinque buoni motivi per (evitare di non) fare attività fisica.
Il “salto degli ostacoli”Sappiamo – lo abbiamo letto molte volte, anche su questo sito – che fare attività fisica fa bene al cuore e aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari.
Sappiamo anche – spesso per esperienza diretta – che non sempre ci troviamo nelle condizioni per fare attività fisica.
Quello che potremmo non sapere è che, a volte, abbiamo l’impressione di non trovarci nelle condizioni per fare attività fisica ma di fatto non è così. In altre parole, in molti casi quelli che ci sembrano ostacoli allo svolgimento di un’attività fisica benefica per la salute del cuore si possono superare. Ecco come.
Non ho tempo per fare esercizioNon è una scusa: a volte servirebbero giornate di 48 ore per riuscire a fare tutto ciò a cui dovremmo o vorremmo dedicarci. Se gli impegni sono troppi e ci sembra di non avere neanche il tempo per respirare, altro che per fare attività fisica, possiamo sempre… spezzettare gli esercizi distribuendoli nelle piccole “attese” quotidiane.
Cosa ci impedisce, ad esempio, di fare un paio di piegamenti sulle ginocchia mentre aspettiamo che sia pronto il caffè, che la lavatrice finisca di centrifugare o che l’ascensore arrivi al nostro piano? Oppure possiamo fare qualche esercizio di stretching appena svegli e qualche esercizio di respirazione appena prima di coricarci.
Basta davvero pochissimo per farci sentire meglio introducendo piccole routine di questo tipo nelle nostre giornate. Fare esercizio è noioso!Non è così per tutti, ma è assolutamente ragionevole che qualcuno possa trovare noiosa un’attività ripetitiva.
Ecco qualche considerazione per provare a ripensarci.
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Non so se ce la faccio…
La paura è una grande nemica dell’attività fisica e del nostro benessere, fisico e psicologico. E non è raro che abbia timore di “fare” delle cose soprattutto chi ha subito un evento e /o un intervento cardiaco. Ma non permettiamo alla paura di… farci paura!
Tra i tipi di paura più diffusi rispetto all’attività fisica c’è il timore che fare esercizio non sia, o non sia più, alla nostra portata. Che non sia sicuro fare attività fisica nelle nostre condizioni di salute, o che possa venirci richiesto uno sforzo eccessivo e quindi controproducente. In altre parole, il timore di “metterci a rischio”.
Eppure… proviamo a pensarci:
- proprio chi ha subito un evento e /o un intervento cardiaco è chiamato a seguire percorsi di riabilitazione nei quali l’esercizio fisico è fondamentale;
- è altamente probabile che, nella nostra “giornata tipo”, facciamo già qualche esercizio fisico senza che ce ne rendiamo conto: alzarsi e sedersi più volte, stendere i muscoli per prendere qualcosa che non è immediatamente alla nostra portata, sollevare e trasportare oggetti e pesi in casa o quando facciamo la spesa… In molti casi, fare esercizio fisico significa compiere sforzi analoghi a questi, per un tempo un po’ più prolungato;
- più si è in forma, meno si affatica il cuore. Dopo un po’ che lo si pratica, l'esercizio fisico può abbassare la pressione del sangue e aiutare a mantenere il sistema circolatorio più elastico. E sempre grazie all’esercizio fisico le attività quotidiane, come salire le scale, diventano meno faticose.
- se ci sembra di non avere abbastanza energia per fare un’attività fisica regolare – escludendo cause organiche che pochi semplici esami consentono di verificare – potrebbe essere sufficiente “andarci piano”, cioè cominciare lentamente e incrementare poco alla volta intensità e durata. Dopo qualche tempo, proprio grazie all’esercizio fisico, ci renderemo conto di avere più energia.
Mi sento in imbarazzo
Sempre a proposito di paure, eccone un’altra piuttosto diffusa: quella di vivere l’imbarazzo di sentirsi osservati da altre persone, o addirittura di sentirsi ridicoli agli occhi degli altri, quando ci si iscrive per la prima volta in piscina, in palestra, a un corso di ballo o, qualunque sia il contesto, si partecipa a un’attività collettiva. Eppure…
Se l’attività che ci accingiamo a fare è adeguata alla nostra condizione di salute, è altamente probabile che almeno alcune delle persone che incontreremo si trovino o si siano trovate nella nostra stessa situazione. E, comunque, anche per tutte loro c’è stata una “prima volta”.
L’attività fisica è sempre un lavoro di squadra
No, il riferimento non è a un’attività di gruppo: allenarsi insieme ad altre persone ha molti risvolti positivi, anche sull’umore, ma certo non mancano le attività individuali che rappresentano un valido esercizio fisico.
L’importante, come per tutto ciò che riguarda la salute in generale, e la salute del cuore in particolare, è evitare il “fai da te” e fare riferimento a figure esperte e autorevoli.
Chiediamo quindi al nostro medico di medicina generale o al nostro cardiologo di riferimento quali tipi di attività e di esercizio sono adeguati alle nostre condizioni, e a quale tipo di strutture è opportuno che ci rivolgiamo.
Quanto facciamo riferimento a una struttura, inoltre, rivolgiamoci a trainer e coach che possano aiutarci a capire quali sono gli esercizi più adatti a noi in termini di movimenti e intensità, e – nel caso abbiamo patologie cardiache – che abbiano competenze adeguate a comprendere le nostre esigenze e siano in grado di guidarci e assisterci al meglio. E facciamo loro presente anche se abbiamo dolori (ad esempio alle articolazioni o alla schiena) o altri problemi di salute, e di che tipo: più informazioni condivideremo con loro, meglio sapranno indirizzarci.