I cardiologi tornano a Milano per superare il Covid-19Riparte completamente in presenza, dopo il periodo pandemico, il convegno CARDIOLOGIA 2022, il più importante convegno scientifico per cardiologi a livello nazionale. Si terrà dal 19 al 22 settembre al Milano Congress centre di Assago (Milano).
Siamo arrivati al 56°appuntamento di questo aggiornamento scientifico sulle tematiche cardiovascolari, promosso dalla Fondazione De Gasperis.
Il convegno, che coniuga sessioni frontali e minicorsi interattivi, nonostante le difficoltà degli ultimi due anni dovute al COVID-19, è riuscito a mantenere la sua leadership, anche ricorrendo alla formazione a distanza.
Nel 2019 i partecipanti erano stati oltre 1500, nel 2020 in modalità virtuale e nel 2021 con modalità ibrida intorno ai 1000, per quest’anno il numero di 1000 iscritti è già stato superato. L'emergenza pandemica ha rallentato diagnosi e cure e i cardiologi stanno organizzandosi per ripartire mettendo a frutto le nuove conoscenze maturate in questi due anni.
«Anche quest’anno - spiega Fabrizio Oliva, cardiologo del Cardiocenter Niguarda e direttore del convegno insieme al cardiochirurgo Claudio Russo -, i massimi esponenti della cardiologia si confronteranno sulle più recenti acquisizioni scientifiche ma anche su tematiche organizzative, fondamentali per offrire al maggior numero di pazienti le migliori terapie. Tra i temi trattati la interazione tra clinici ed esperti di imaging, gli aspetti innovativi del trattamento delle patologie valvolari, il trattamento invasivo delle aritmie, il ruolo sempre più rilevante della genetica, il rapporto tra diabete e malattie cardiovascolari, le terapie più recenti per le dislipidemie e l’insufficienza cardiaca. La difficile sfida dei trial randomizzati in ambito intensivo ci permetterà di presentare due nuovi studi coordinati dal Cardiocenter e si avvarrà della presenza di due grandi esperti internazionali, Navin Kapur di Boston e Alessandro Sionis di Barcellona. I nostri obiettivi? ripartenza con una più efficiente organizzazione delle reti cardiologiche per offrire le migliori cure ai nostri pazienti». |