Il cardiopatico non deve più stare in poltronaAl Convegno Nazionale di Cardiologia nuove indicazioni mediche
Il paziente affetto da cardiopatia non è condannato a guardare la tv sulla poltrona di casa. Al 56° convegno nazionale di cardiologia, promosso dalla Fondazione De Gasperis, Sara Vargiu e Marisa Varrenti, cardiologhe dell'Ospedale Niguarda di Milano, insieme con un pool di esperti di medicina dello sport e cardiologia, "sdoganeranno" lo sport nel paziente affetto da cardiopatia.
Come indicato dalle Linee guida della Società Europea di Cardiologia, l’attività fisica moderata dovrebbe essere promossa in tutti i soggetti con malattie cardiovascolari. L’esercizio fisico regolare, non solo previene le malattie cardiache ma riduce la morte prematura nelle persone con malattie cardiache accertate. Tuttavia è necessaria una appropriata stratificazione del rischio in modo da poter adattare la scelta sulla base della gravità di malattia.
«Ci confronteremo con i medici dello sport ma ci è già chiaro, sulla base delle esperienze svolte all’Ospedale Niguarda e non solo, che anche questo tipo di pazienti possono correre o nuotare, seppur nei limiti e con gli accorgimenti che esige la loro patologia» dicono le specialiste.
Al convegno di Milanofiori si vuole «demolire la convinzione che l’ attività sportiva sia vietata nel paziente cardiopatico» osservano le cardiologhe. Naturalmente, ogni caso è unico: «nel determinare quale e quanto sport, con quali accorgimenti, non esiste una regola per tutti i pazienti ma bisogna valutare il singolo caso».
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