Cuore, dieta e stile di vitaChe cosa significa seguire una dieta che fa bene al cuore? Ce lo spiega il dottor Ettore Corradi, Direttore Dietetica e Nutrizione clinica del Dipartimento Medico Polispecialistico dell’Ospedale Niguarda.
La dieta non è (solo) la dietoterapiaSe il peso in eccesso rappresenta un pericolo per il cuore, niente di più facile che ci venga in mente, e che il medico ci suggerisca, di “seguire una dieta”. Ma siamo sicuri che il medico e noi parliamo della stessa cosa?
Nell’accezione comune, quando parliamo di dieta, la identifichiamo con uno schema dieto-terapico pesato e misurato. E spesso siamo convinti che, per raggiungere e mantenere il giusto peso, dobbiamo sottoporci a uno schema di questo tipo e seguirlo, seppur con aggiustamenti di pesi e misure, per tutta la vita. Ci stiamo sbagliando.
Calare di peso con la dietoterapiaLa dietoterapia, cioè l’adozione di uno schema di alimentazione che rende necessario pesare e misurare ingredienti e alimenti, può essere un ottimo strumento temporaneo per ottenere un calo di peso.
In questa fase i risultati migliori si ottengono quanto più sono semplici da seguire le indicazioni che riceviamo, ad esempio per la preparazione dei pasti, e quanto più noi stessi siamo, per carattere, rigorosi e precisi, e decisi a seguire alla lettera le indicazioni del medico.
Mantenere il calo di peso: tutta un’altra storiaMantenere il calo di peso ottenuto è “tutta un’altra storia”. E implica, tanto da parte del paziente quanto da parte del medico che lo segue, una buona dose di realismo.
Per un periodo di tempo limitato (quello necessario a ottenere il calo del peso), il paziente è motivato a seguire con scrupolo indicazioni come “non inserire più di una certa quantità di un dato alimento in uno specifico pasto” perché glielo ha detto il medico. Ma le indicazioni di tipo prescrittivo difficilmente reggono nel tempo.
Primo, controllare!Chi ha l’obiettivo di mantenere il calo ottenuto dovrebbe, prima di tutto, monitorare il proprio peso, cioè pesarsi con regolarità e seguendo dei protocolli di pesatura.
In altre parole, essere ossessionati dalla bilancia non è di alcuna utilità. Pesarsi una volta la settimana può essere sufficiente, ma va fatto con metodo: sempre lo stesso giorno della settimana, sempre allo stesso orario, sempre nelle stesse condizioni…
Buono, facile, che saziaL’altra utile strategia per mantenere il calo di peso ottenuto è stimolare le motivazioni adatte a “tenere” a lungo, a reggere alla distanza. E, in fin dei conti, individuarle non è difficile.
Proviamo a chiederci perché – anche se non siamo a dieta – continuiamo a consumare un determinato piatto: lo facciamo perché è buono, è facile da preparare e ci dà un senso di sazietà. Questi requisiti, però, vanno raggiunti attraverso un insieme di ingredienti adeguati a un’alimentazione bilanciata.
Una sfida intrigantePiù che di eliminare tale o talaltro alimento, si tratta di individuare e miscelare alimenti sostitutivi che permettano di realizzare piatti “buoni, rapidi e sazianti” senza farci assumere energia in eccesso rispetto a quella che ci è necessaria. E qui entra in gioco la curiosità del paziente, la sua voglia di sperimentare e la capacità del medico di stimolare entrambe: comincia una sorta di sfida culinaria il cui obiettivo è ottenere risultati soddisfacenti dal punto di vista della salute, ma anche del palato.
Gli ingredienti alternativi o sostitutivi non mancano: si tratta di imparare a usarli con sistematicità e a miscelarli in modo da raggiungere risultati sempre più interessanti che – quasi senza che ce ne accorgiamo – diventino parte integrante delle nostre abitudini alimentari. Del resto, se si risale all’etimo greco, “dieta” significa “stile di vita nel tempo”.
Il piacere della cucinaCuochi non si nasce, si diventa. Lo abbiamo scoperto in tanti proprio nel periodo del Covid: anche se non lo avevamo mai fatto, ci siamo cimentati in cucina, abbiamo passato tempo tra pentole e fornelli, ci siamo scambiati ricette, trucchi e accorgimenti. Abbiamo, in modo spontaneo e naturale, cambiato in parte le nostre abitudini alimentari, e spesso i piatti scoperti in quel periodo sono rimasti nelle nostre consuetudini.
Perché non sfruttare le capacità acquisite – e, confessiamolo, il (ri)trovato piacere per la cucina – per sperimentare nuove combinazioni alla ricerca di piatti “buoni per il cuore” e per la salute in generale? In fin dei conti, è una causa giusta e gustosa!
Ettore Corradi |
Dieta Etimologia, dal greco: diaita, modo di vivere Nell'antichità della medicina greca la dieta, nel senso di modo di vivere volto alla salute, prevedeva regole che disciplinavano ogni aspetto della vita quotidiana: dall'alimentazione, all'esercizio fisico, al riposo. Non una terapia dimagrante straordinaria, ma un ordine da osservare con diligenza per aver cura costante della propria vita […]. Fonte: Una parola al giorno [https://unaparolaalgiorno.it/significato/dieta] |