Donazioni e trapianti di cuoreNel 2021 oltre il 10% di donazioni e trapianti in più: l’Italia torna ai livelli pre-Covid. |
Nel 2021 oltre il 10% di donazioni e trapianti in più: l’Italia torna ai livelli pre-Covid.
2022, un bilancio positivo
Donazioni e trapianti di cuore e altri organi, tessuti e cellule sono tornati ai livelli di prima della pandemia: è la buona notizia che arriva dal report 2021 del Centro nazionale trapianti [inserire link a file:///C:/Users/hp/AppData/Local/Temp/C_17_primopianoCNT_735_0_file-1.pdf] (Cnt), che traccia un bilancio estremamente positivo dell’anno appena trascorso.
Dopo la brusca frenata del 2020, quando l’impatto della prima ondata del Covid aveva portato a un calo complessivo del 10%, il 2021 ha segnato un +12,1% sul fronte delle donazioni di organi e del 9,9% su quello dei trapianti.
Un buon anno per il cuore
In linea con i dati generali, nel 2021 anche le donazioni di cuore hanno registrato un andamento decisamente positivo rispetto al 2020 – con 133 donatori a cuore fermo contro i 90 dell’anno precedente – arrivando addirittura a superare il dato pre-Covid del 2019 (125).
Un andamento ancora più accentuato in termini di utilizzo degli organi: 78 i donatori a cuore fermo utilizzati rispetto ai 53 del 2020 e ai 64 del 2019.
Anche il numero dei trapianti di cuore eseguiti in Italia nel 2021 ha superato quello dell’anno precedente (251 vs. 238, +5,5%). E la collocazione di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna ai primi posti tra le regioni per numero di trapianti di cuore (rispettivamente 51, 47 e 31) è in linea con la graduatoria relativa all’insieme dei trapianti (di organi, tessuti e cellule) eseguiti a livello nazionale.
Buone notizie per chi è in attesa di trapianto
Un dato positivo soprattutto per chi è in attesa di trapianto viene dal fronte della cultura della donazione, dove il 2021 è stato un anno di ripresa. Negli ultimi 12 mesi sono state recepite 3.201.540 dichiarazioni di volontà, di cui 2.204.318 consensi alla donazione (68,8%): la percentuale di “sì” è la più alta mai raccolta in un anno da quando la registrazione dell’opinione dei cittadini maggiorenni in materia avviene prevalentemente all’anagrafe comunale al momento del rinnovo della carta d’identità.
“Gli ultimi dati dell’attività di donazione e trapianto sono un’ulteriore conferma della straordinaria capacità di reazione che il Servizio sanitario nazionale ha dimostrato in questi due anni di pandemia”, ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza, sottolineando che “Dobbiamo continuare a investire su un’eccellenza come la rete trapiantologica, sia sul fronte organizzativo che in termini di promozione dell’informazione, per convincere sempre più cittadini a dire sì alla donazione”.
A sua volta, il direttore del Cnt Massimo Cardillo non ha nascosto la soddisfazione: “aver recuperato in un solo anno il gap accumulato all’inizio della pandemia è un grande risultato il cui merito va all’intera rete trapiantologica che ha dimostrato di essere solida e resiliente, dal Nord al Sud del Paese”. Importante, ora, è “cogliere le opportunità che arriveranno dal Recovery Fund e dal Pnrr per offrire una presa in carico ancora più capillare a tutti i pazienti trapiantati e in attesa di trapianto”.