Malattie cardiovascolari, nel 2023 ci aspettiamo cheQuali sono i principali studi clinici da tenere d’occhio nell’anno appena iniziato?
Nature Medicine lo ha chiesto a 11 esperti di spicco della ricerca medica internazionale e, secondo gli intervistati, il 2023 promette di portare molte novità in diversi settori della medicina, anche se finora la presenza del COVID-19 ha continuato a “interferire” con molti aspetti della realizzazione degli studi clinici e il 2022 è stato un anno da montagne russe per il settore biofarmaceutico, caratterizzato da un rallentamento dell’industria e fallimenti di studi clinici in fase avanzata, ma anche da scoperte e approvazioni normative.
Tra gli “11 studi clinici che daranno forma alla medicina nel 2023” – come li ha definiti Nature Medicine – si attendono novità interessanti anche per il cuore e le patologie del sistema cardiovascolare. Uno dei trial clinici più attesi, in particolare, riguarda il rapporto tra un regime alimentare ipocalorico basato sulla dieta mediterranea e l’incidenza di patologie cardiovascolari.
Dieta mediterranea, perdita di peso e prevenzione cardiovascolareÈ noto che perdere peso attraverso la dieta e l’esercizio è fondamentale se si è obesi o in sovrappeso, perché fa benissimo alla salute. Ma fino a oggi «nessuno studio ha mai dimostrato che la perdita e il mantenimento del peso con una dieta sana a ridotto contenuto energetico e l’attività fisica riducono il rischio di malattie cardiovascolari nelle persone in sovrappeso o con obesità».
Lo ha fatto presente a Nature Medecine Jordi Salas Salvadó, Distinguished Professor di Nutrizione presso l’Università Rovira i Virgili, in Spagna, ricordando come, purtroppo, anche un altro importante studio clinico statunitense in questo campo, condotto su persone con diabete, sia stato interrotto dopo circa 10 anni di follow-up a causa della mancanza di efficacia nel ridurre il rischio di eventi cardiovascolari e di mortalità, nonostante abbia ottenuto differenze significative tra gli interventi nella perdita di peso a lungo termine.
Lo studio Predimes-PlusLa ricerca in corso a cui ha fatto presente il Professor Salas Salvadó, e del quale sono previsti i risultati quest’anno, è lo studio Predimes-Plus, che ha reclutato quasi 7mila spagnoli per studiare l’efficacia di un regime alimentare ipocalorico basato sulla dieta mediterranea, associato a un programma di attività fisica, sia in termini di perdita di peso, sia di incidenza di patologie cardiovascolari.
«Abbiamo ipotizzato», ha spiegato lo scienziato catalano, «che un programma di intervento intensivo sullo stile di vita finalizzato alla perdita di peso e basato sulla tradizionale dieta mediterranea sia un approccio sostenibile a lungo termine per ottenere la perdita di peso negli adulti in sovrappeso e obesi, e che i cambiamenti nello stile di vita ottenuti abbiano un effetto benefico sulla morbilità e mortalità cardiovascolare».
Quella attesa nel 2023, in altre parole, è la dimostrazione del fatto che una strategia di questo tipo è efficace anche nel ridurre il rischio di sviluppare disturbi cardiovascolari.
Fonte: 11 clinical trials that will shape medicine in 2023, Nature Medecine
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