Primo editoriale di Maria Frigerio, nuovo editor per il triennio 2014-2016 del Giornale Italiano di Cardiologia.
Il giorno che Leonardo Bolognese, nuovo Presidente della Federazione Italiana di Cardiologia ed Editor uscente del Giornale Italiano di Cardiologia, mi ha proposto di diventare il nuovo Editor per il triennio 2014-2016, ho pensato a quando, molti anni fa, io e i miei colleghi del Dipartimento “De Gasperis” ci eravamo arrabbiati con il nostro direttore, che, a cose fatte, ci aveva confidato di aver rifiutato l’offerta della direzione del Giornale Italiano di Cardiologia perché pensava che lo avrebbe distratto dal suo impegno per l’Ospedale; poi ho pensato al mio maestro, Fausto Rovelli, tra i fondatori e primo direttore del Giornale, e a quanto sarebbe stato felice di sapere che dopo così tanti anni la direzione tornasse al Niguarda.
Mi sono detta però che non potevo decidere rivolta al passato (“Il guaio dei vecchi è che guardano il futuro
con la nuca”, dice Mafalda in una delle sue incisive battute – Rovelli, ad esempio, non lo ha mai fatto), e ho
guardato il presente: il mio (una quantità di impegni di lavoro, incluso una discreta quota di arretrati ...),
quello del Dipartimento che mi onoro di dirigere (in questi anni straordinariamente ricco di giovani medici
pieni di energie e curiosità), quello della Cardiologia italiana (una specialità giovane che dopo solo qualche
decennio di vita si trova già impegnata a difendere la propria identità, per non stemperarsi nella medicina interna e non frantumarsi in superspecializzazioni caratterizzate in primo luogo dalla tecnologia) e internazionale (a confrontarsi, negli ultimi anni, con la crisi economica e la crisi della propria maturità, vittima in parte del proprio successo), alla condizione contemporanea della medicina (con un aumento della domanda di salute che si esprime con modalità differenti nei paesi cosiddetti avanzati e nelle società in via di trasformazione e sviluppo), alla facilità di accesso a diverse fonti di aggiornamento in campo medico e scientifico che le tecnologie della comunicazione ci hanno reso disponibili.
Un momento interessante, dunque, per fare da editor di un giornale di cardiologia, e una sfida subentrare all’ottima gestione di Bolognese, che ha fatto del Giornale non solo una rivista che viene spedita mensilmente a oltre 6000 medici italiani, ma anche un sito che ha visto salire il numero di accessi da meno di 5000 a oltre 40 000 al mese nell’arco di cinque anni.
Ed è con gratitudine e rispetto che, insieme con il nuovo comitato editoriale, scelto non sulla base delle appartenenze, delle posizioni, o dell’anagrafe ma sulla base di un mix di considerazioni sulle competenze, il prestigio scientifico, la disponibilità, la freschezza, il carattere (e poi sì, lo ammetto, inevitabilmente anche su compatibilità geografiche), abbiamo valutato la struttura attuale del Giornale e abbiamo deciso di portare qualche cambiamento, ma non una rivoluzione: resteranno le rassegne, i processi ai grandi trial, i documenti di consenso ed i position paper, gli studi osservazionali. A questo si aggiungeranno altre tipologie di articoli, prevalentemente su invito, dedicati:
1) a questioni strategiche, economiche, organizzative o etiche concernenti la medicina, la cardiologia o la cardiochirurgia (sezione: La cosa pubblica – e cosa c’era di meglio, di più “caldo”, di più stimolante che cominciare con un intervento di Carlo Alberto Perucci, direttore del Programma Nazionale Esiti AGENAS, in merito al significato per i cittadini dell’implementazione del programma di valutazione degli esiti?);
2) all’approfondimento di un tema di attualità relativamente alle scienze di base, che
sarebbe un errore considerare estranee agli interessi e alle conoscenze del clinico: ricordiamo che i professori delle nostre scuole medie e superiori, per esprimere un giudizio di fragilità sulle conoscenze di questo o quell’alunno, dicevano “gli mancano le basi” (sezione: Al fondo del cuore, che esordirà in marzo o aprile, perché non accada che, senza basi, anche la nostra cultura cardiologica diventi fragile);
3) interviste o reportage di professionisti che lavorano all’estero, in particolare in paesi con economie emergenti, che possono percorrere vie di sviluppo anche radicalmente diverse dalle nostre, e offrirci dunque una prospettiva diversa (sezione: Guardare oltre).
Verrà mantenuta la finalità tipicamente educazionale del Giornale, ma, convinti che la formazione sia un processo attivo assai più che passivo, e che l’impulso verso il progresso nasca dal dubbio e dalle domande assai più che dalle certezze e dalle risposte, si cercherà di facilitare il feedback e la discussione, semplificando il processo di revisione delle lettere di commento agli articoli pubblicati, e aprendo per alcuni articoli uno spazio temporaneo di raccolta di quesiti e commenti che verranno poi riassunti e restituiti ai lettori attraverso lo strumento della piccola posta (vedi box nel sommario del fascicolo).
Si cercherà inoltre di arricchire il valore formativo dei casi clinici, che verranno riportati a una delle seguenti modalità:
1) dal particolare al generale: il caso come spunto per una breve revisione della letteratura;
2) la regola e l’eccezione: il percorso decisionale sul singolo caso a confronto con le indicazioni delle linee guida, affiancando al lavoro degli autori il commento di un esperto;
3) imaging: verrà richiesto di attenersi alle norme editoriali, che invitano a focalizzarsi appunto sulle immagini.
Occasionalmente, infine, verranno pubblicati riflessioni o punti di vista originali (sezione: Point Break) su temi attuali o ingiustamente dimenticati o controversi.
Ci auguriamo che il Giornale continui a crescere e a rappresentare uno strumento culturale della comunità
cardiologica e cardiochirurgica italiana fruito attraverso la lettura, la partecipazione attiva e il confronto tra pari. Saremo felici di ricevere i vostri commenti e il vostro feedback, e di riflettere sulle vostre critiche per migliorare.
Maria Frigerio
Editor
Comitato Editoriale 2014-2016 del Giornale Italiano di Cardiologia:
Maria Frigerio - Editor
Maurizio Lunati, Associate Editor Aritmologia
Piersilvio Gerometta, Associate Editor Cardiochirurgia
Enrico Ammirati
ed inoltre: Aldo Cannata, Benedetta De Chiara, Renata De Maria, Luna Gargani , Stefano Ghio , Giuseppe Musumeci, Simona Sarzi Braga, Francesco Tona.
sito web ufficiale: http://www.giornaledicardiologia.it/