Italia pioniera dei pacemaker senza filiNel caso di Nanostim, il "filo" viene utilizzato solo come guida per impiantare il dispositivo nel cuore e subito rimosso, dato che il pacemaker "incorpora batteria e circuiti per funzionare in autonomina", come spiega Maurizio Lunati, direttore del dipartimento cardiotoraco-vascolare del Niguarda. Proprio in questi giorni la struttura milanese farà i suoi primi tre impianti. "Nanostim interessa per ora soltanto operazioni per un'unica camera ventricolare. Per il resto, ha le stessa caratteristiche dei pacemaker precedenti - spiega ancora Lunati . ma i vantaggi di minore invasività e minori rischi di infezione".
Questo ridurrà notevolmente tempi di degenza e ricoveri post-intervento. Con un vantaggio anche economico per il Servizio sanitario nazionale, che potrebbe risparmiare, secondo stime, fino a 600mila euro l'anno ogni 100 pazienti.
Un risparmio che andrebbe a compensare il maggior costo di Nanostim (quasi 6mila euro, circa il doppio rispetto ai dispositivi tradizionali). Questi costi si ridurranno comunque con il diffondersi della tecnologia e degli interventi.
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