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Milano premia il Niguarda Transplant Center con l'Ambrogino

E’ stato un 2015 da ricordare per il Transplant Center di Niguarda, vissuto tra interventi da primato e ricorrenze importanti.

A chiuderlo e a suggellarlo è arrivata anche la benemerenza civica (quella che tutti conoscono come “l’Ambrogino”),assegnata dal comune di Milano. Il riconoscimento èarrivato in occasione del doppio anniversario, i trent’anni dal primo trapianto di cuore e di fegato realizzati nel nostroOspedale. Ma il premio è un importante attestato di stima neiconfronti di un’area, quella trapiantologica, che a Niguarda èsempre stata trainante. “Per noi- dice Luciano De Carlis, Coordinatore

Scientifico del Niguarda Transplant Center- è un grande riconoscimento, che avvalora le tante eccellenze di questo Ospedale, necessarie per supportare trasversalmente questa attività, sia in campo specialistico che infermieristico, senza le quali non avremmo potuto raggiungere questi risultati”.

 

La storia dei trapianti a Niguarda inizia ben prima di 30 anni fa: è il 1972 quando il primo trapianto di rene viene eseguito.

E’ solo l’inizio, perché da allora nell’arco di quarant’anni vengono portati a termine quasi 6.000 interventi per gli organi solidi (da questo numero sono infatti esclusi tutti quelli realizzati per tessuti come cute, midollo, cornee, ecc…). Il 1985 è un anno speciale. Il 23 novembre di quell’anno si realizza il primo trapianto di cuore. A pochi giorni di distanza, l’8 dicembre, è la volta del primo fegato. “Il 1985 è stato una sorta di anno zero per i trapianti- ricorda De Carlis-. In quell’anno arrivarono i quadri normativi che regolamentavano le donazioni di cuore e fegato. E Niguarda si fece trovare pronto”.

 

Un 2015 da ricordare non solo per la storia ma anche per l’attività da record. A inizio anno è stato infatti tagliato il traguardo del millesimo trapianto di cuore. A marzo, il Transplant Center è balzato agli onori della cronaca per aver partecipato alla catena di trapianti di rene, innescata dalla prima donazione samaritana avvenuta in Italia. Un gesto di solidarietà che ha permesso di regalare una nuova vita a 6 persone. E poi, a settembre, una via mai percorsa prima nel nostro Paese: quella del trapianto di fegato da donatore a cuore fermo. Una possibilità che richiede una specifica preparazione e su cui si punta per aumentare il numero degli organi donati. “Abbiamo utilizzato questa tecnica già per 4 pazienti con ottimi risultati- specifica De Carlis-. Inoltre a novembre abbiamo attivato una nuova sperimentazione per testare il trapianto di isole pancreatiche in nuova sede. La tecnica è stata messa a punto, da un centro di riferimento mondiale, il Diabetes Research Institute (DRI), diretto da Camillo Ricordi, con cui Niguarda collabora già da diversi anni.” Insomma, un 2015 da ricordare.

24/02/2016