Un cuore nuovo per il Signor CamilloIl Signor Camillo è un uomo alto, di aspetto più giovanile rispetto ai suoi 74 anni. Da sempre vive in una città di provincia nell'Italia Centrale, e da oltre 10 anni si presenta con regolarità ai poliambulatori della Cardiologia, almeno 2 volte l'anno, per i controlli routinari dopo il trapianto di cuore, eseguito nel luglio del 2001.
Come mai, pur essendoci diversi Centri di trapianto di cuore più vicini alla sua residenza, il Sig. Camillo ha preferito essere curato a Milano?
Risponde la dott.ssa Maria Frigerio - Direttore Responsabile del Dipartimento Cardiotoracovascolare A. De Gasperis del Niguarda
(Forse più che una scelta è stata quasi una "necessità" o una coincidenza. Il caso del sig. CB non era facile da portare al trapianto, sia per questioni di taglia, sia per la particolare condizione anatomica del suo cuore e dei suoi vasi, che necessitava di un donatore con specifiche caratteristiche, e di particolari accorgimenti al momento del prelievo dell'organo, sia per alcune patologie minori associate - minori, è vero, nessuna di per sè che rappresentasse un ostacolo, una controindicazione assoluta, al trapianto di cuore, ma tutte in grado di aumentare la probabilità di complicanze e in particolar modo alcune complicanze già abbastanza "tipiche" della condizione di immunodepressione farmacologica caratteristica del trapianto: l'insufficienza renale - la patologia vascolare conseguente all'ipertensione; il pregresso contatto e la condizione di portatore cronico del virus dell'epatite B.
Così, se non ricordo male, alcuni Centri avevano rifiutato di inserire il sig Camillo nella loro lista d'attesa. Mi pare proprio di ricordare che, dopo qualche anno, in occasione di una delle sue consegne di meravigliose mozzarelle di bufala, spesso accompagnate da mandarini, arance, limoni e kiwi rigorosamente biologici, aveva motivato più o meno così la sua gratitudine nei riguardi del nostro ospedale: "negli altri ospedali dove ero stato, mi sembrava di rappresentare - io - un problema per loro. Mi guardavano, scuotevano la testa, e alla fine era un no. In questo ospedale, invece, qualcuno si é fatto carico del mio problema e ha cercato di risolverlo. Per questo queste persone mi sono care".
... E per me il sig CB é quasi come unparente che vive in campagna, con il quale ci scambiamo gli auguri a Natale e al nuovo anno, e che ogni tanto ci regala qualcosa.
Con un po' di attenzione da parte nostra, attenzione e qualche sacrificio da parte sua, con un po' di fortuna, e con un bel pacchetto giornaliero di medicine, a distanza di 15 anni dal trapianto possiamo dire che ce l'abbiamo fatta. Il Signor Camillo sta bene, il suo cuore "nuovo" anche se non più nuovo funziona perfettamente, una terapia aggressiva per controllare la pressione alta ha impedito la progressione della dilatazione dell'aorta ascendente nella zona residua del vaso nativo, i reni resistono anche se un po' sovraccaricati da anni di ciclosporina, quando gli vengono i dolori alla schiena il Signor Camillo è molto prudente nell'impiego di analgesici, per evitare ulteriore danno alla funzione renale; e siccome la condizione dell'aorta e quella della colonna vertebrale meritano attenzione, i medici del Centro Trapianti fanno eseguire periodicamente al sig Camillo alcuni controlli supplementari (es. specifici esami di laboratorio, esami mirati come la Tac ..).
Pensiamo spesso al trapianto come a una straordinaria avventura, e certamente lo é, ma poi per buona parte é questione di una buona "manutenzione", e la vita del paziente si allunga di parecchi anni, permette di lavorare, di veder crescere i propri figli e nipoti... insomma di avere più tempo per le cose normali della vita.
Abbiamo intervistato il Signor Camillo, ponendogli alcune domande:
Si ricorda come stava prima del trapianto, e dove si trovava quando le é stato detto che probabilmente c'era un cuore per lei?
Dopo il trapianto, é stato bene? É stato facile o difficile adattarsi alla nuova condizione?
Ritiene che era stato informato adeguatamente in merito ai vantaggi, ai rischi, e anche agli aspetti pratici del post-trapianto?
Lei abita lontano dal Centro: ritiene che questo l'abbia svantaggiato, o l'abbia messa qualche volta in difficoltà?
Ha qualche suggerimento da darci per migliorare la qualità del nostro servizio?
Guarda il video per conoscere le sue risposte
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