La Fondazione A. De Gasperis sostiene economicamente giovani medici e professionisti che operano
all’interno del De Gasperis Cardio Center. Ma chi sono? È arrivato il momento di conoscerli di persona.
Irene Di Matteo – laurea in medicina e specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare a Messina – ha attraversato l’Italia per occuparsi del cuore degli altri. Dalla ‘sua’ Sicilia fino a Rovereto, in provincia di Trento. Finché è ‘atterrata’ al De Gasperis Cardio Center.
“Non tornerei mai indietro”, dice Irene che si divide tra unità coronarica, degenza e attività ambulatoriale.
“L’esperienza che sto facendo al De Gasperis è unica: in nessun altro posto avrei potuto imparare così tanto”.
A fare la differenza, per lei, è soprattutto la possibilità di avere a che fare con una casistica davvero unica:
“i pazienti con patologie particolarmente complesse arrivano da noi anche da altre regioni e altri ospedali”.
Nella scelta di Irene di fermarsi al Niguarda (ma intanto riesce a seguire un Master in Terapia intensiva
a Firenze) conta molto anche il contesto professionale: “Qui”, dice, “ci sono medici con un’esperienza incredibile. E noi giovani abbiamo sempre la possibilità di confrontarci con loro”.
Dario Brunelli ha una laurea in biotecnologie farmaceutiche e un PHD in biologia molecolare, ma a farlo incontrare con il De Gasperis Cardio Center è stata la sua passione per l’informatica: “Gestisco il grande patrimonio dei dati che vengono utilizzati per la ricerca clinica”, dice presentandosi, “e curo tutti gli aspetti organizzativi degli studi scientifici”.
Dario ha realizzato un data base che contiene e classifica le informazioni raccolte in anni di attività del Cardio Center (relative a una casistica amplissima di pazienti e patologie) e mette a disposizione quelle che
servono per le diverse ricerche. “È anche analizzando questi dati che la ricerca clinica svolta dall’ospedale
riesce a identificare indicatori di rischio per prevedere determinate patologie, o a individuare nuovi parametri per ottimizzare le terapie”.
Come Irene, anche Dario apprezza l’ambiente professionale del Centro. “C’è grande fiducia anche nei confronti di chi, come me, svolge un’attività non medica”. Insomma, si lavora bene e in armonia.