Gestione delle sindromi coronariche acute: a che punto siamo?Pubblicato su The Lancet lo “stato dell’arte”: un lavoro a cura della Piera Angelica Merlini del De Gasperis Cardio Center insieme a tre coautori della Harvard Medical School, del Brigham e Women Hospital, e del Massachuset General Hospital.
Il contributo del De Gasperis Cardio Center di Niguarda su “The Lancet”Negli ultimi anni la diagnosi e i trattamenti di numerose patologie cardiovascolari hanno compiuto progressi sostanziali. Tra queste, le sindromi coronariche acute. A fare il punto sullo stato dell’arte di queste malattie è The Lancet, una delle più prestigiose riviste medico-scientidfiche a livello mondiale. E lo fa con una pubblicazione della quale è autrice Piera Angelica Merlini, cardiologa della Cardiologia 4 del De Gasperis Cardio Center di Niguarda, insieme ad altri tre coautori attivi presso la Harvard Medical School, il Brigham e Women Hospital e il Massachuset General Hospital. Dagli anni ’90 a oggi, la dottoressa Merlini è coordinatrice nazionale, insieme al gruppo di Harvard, degli studi clinici nel campo delle sindromi coronariche acute, e l’Ospedale di Niguarda è da sempre uno dei maggiori centri che a livello mondiale prendono parte agli studi clinici in questo ambito. Il contributo di The Lancet fornisce una panoramica clinicamente rilevante della patobiologia, della diagnosi e della gestione delle sindromi coronariche acute e descrive i principali progressi scientifici.
Le sindromi coronariche acute oggiThe Lancet richiama l’attenzione sul fatto che “Sebbene siano stati fatti progressi consistenti nella diagnosi e nel trattamento delle sindromi coronariche acute, le malattie cardiovascolari rimangono la principale causa di morte a livello globale, con quasi la metà di questi decessi dovuti a cardiopatia ischemica”. La prestigiosa rivista segnala che “L'ampia disponibilità di test della troponina ad alta sensibilità ha permesso di creare rapidi algoritmi di esclusione nei pazienti con sospetto infarto miocardico non a segmento ST (NSTEMI)”. Inoltre, ribadisce che “La doppia terapia antiaggregante è raccomandata per 12 mesi dopo una sindrome coronarica acuta nella maggior parte dei pazienti”, e che “sono fondamentali ulteriori misure di prevenzione secondaria, tra cui una terapia intensiva di riduzione dei lipidi (LDL-C <1-4 mmol/L), agenti neuro-ormonali e modifica dello stile di vita”. In quest’ultima raccomandazione, che la comunità medico-scientifica a cui si rivolge prioritariamente The Lancet è in grado di declinare al meglio rispetto a ciascun caso specifico, anche noi “non addetti ai lavori” possiamo cogliere un suggerimento: quanto più ci atterremo alle indicazioni del medico e dello specialista relative all’adozione di comportamenti, consuetudini ee stili di vita volti a ridurre i fattori di rischio delle patologie cardiache, tanto più concorreremo a salvaguardare e migliorare la salute del nostro cuore. Infine, rassicura The Lancet, “L'evidenza scientifica per la diagnosi e la gestione delle sindromi coronariche acute continua ad evolversi rapidamente, compreso l'adattamento alla pandemia COVID-19, che ha avuto un impatto su tutti gli aspetti della cura”.
Sindromi coronariche acute: in che direzione andareIn un contesto di evoluzione continua della diagnosi e gestione delle sindromi coronariche acute, The Lancet sottolinea in particolare che “Sono in corso indagini per perfezionare gli algoritmi diagnostici e la stratificazione del rischio, integrare i risultati dell'imaging intracoronarico nei percorsi di trattamento, identificare nuovi obiettivi per la riduzione dei lipidi e la prevenzione secondaria, ed eliminare le barriere strutturali per una vita sana”. Sollecita inoltre ad affrontare debitamente il tema del riconoscimento delle disparità sessuali, razziali ed etniche nel riconoscimento e nella gestione delle sindromi coronariche acute, così come nei risultati che producono, e ribadisce l’importanza di miglioramento diagnosi e trattamento nei Paesi meno sviluppati. “Molto”, conclude con la massima obiettività The Lancet, “è stato imparato circa l'identificazione e la gestione della sindrome coronarica acuta, e molto lavoro rimane”.
***** Il lavoro sulle Sindromi coronariche acute pubblicato da The Lancet, che costituisce una sintesi delle linee guida americane ed europee, è liberamente consultabile qui. |