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«Come sta» la cardiologia

Ne parliamo con Cristina Giannattasio, direttore del Dipartimento funzionale Niguarda De Gasperis Cardio Center.

 

Cristina Giannattasio - Niguarda Cardio Center

Quali sono le tendenze più recenti in ambito cardiologico?

La cardiologia sta attraversando un momento di grande fermento: dopo anni nei quali non si registravano novità terapeutiche significative, sono finalmente disponibili nuove molecole e principi attivi in diversi ambiti. Uno dei più significativi è quello delle dislipidemie, che colpiscono molte persone. Le armi che abbiamo ora a disposizione permettono di superare i problemi di intolleranza legati ai farmaci utilizzati finora. È davvero un passo avanti importante. Altri sviluppi interessanti si stanno verificando, ad esempio, nel campo del trattamento dello scompenso cardiaco, dove si è assistito a una reale rivoluzione con l’introduzione di numerosi principi attivi innovativi.

 

Anche la cardiochirurgia attraversa un a fare positiva?

Negli ultimi anni la cardiologia interventistica ha avuto sviluppi interessanti. Alla cardiochirurgia classica oggi si affiancano sempre più sistematicamente gli interventi in emodinamica, cioè intravascolari. Ad esempio, possiamo intervenire per via transcatetere per la riparazione di diverse valvole, mentre fino a qualche tempo fa si ricorreva a questa modalità di intervento quasi esclusivamente per la valvola aortica. Un approccio molto meno invasivo rispetto alla cardiochirurgia tradizionale, con un impatto per il paziente molto più leggero.

 

Telemedicina e cardiologia a distanza: anche qui una fase di sviluppo?

In situazioni molto ricorrenti e schematiche, anche in cardiologia la telemedicina ha preso finalmente piede, specie dopo che l’esperienza della pandemia ha spinto in questa direzione. Nell’ambito della diabetologia ad esempio – e ricordiamo che il diabete è uno dei principali fattori di rischio per la salute del cuore – la telemedicina è decollata abbastanza facilmente. I malati che eseguono direttamente test come il controllo glicemico (per cui basta la semplice puntura di un dito) o la misurazione della pressione e comunicano i risultati via mail per poi incontrare noi medici in videochiamata sono in netto aumento, e apprezzano di non dovere andare in ospedale tutte le volte che non è necessario un incontro diretto medico-paziente. Attendiamo che la telemedicina diventi uno strumento più ordinario e di facile proposta. In altre circostanze, naturalmente, l’incontro resta insostituibile.

 

I pazienti cardiologici aumentano o diminuiscono?

Da qualche mese assistiamo a un incremento non enorme ma anomalo di pazienti che hanno bisogno di cure cardiologiche: una piccola ondata che va oltre le previsioni basate sull’innalzamento dell’età media della popolazione e altri fenomeni già monitorati. È come se il Covid avesse innescato – e di fatto alcuni studi hanno mostrato questa evidenza – un processo di accelerazione dell’invecchiamento del cuore e del sistema cardiovascolare nel suo insieme.

 

Su che risorse può far conto la cardiologia per rispondere a questo fenomeno?

La cardiologia italiana – come la sanità italiana nel suo insieme – sta vivendo una fase di criticità di risorse disponibili. Anche al Cardio Center, che pure è e continua a essere un’eccellenza riconosciuta, ci rendiamo conto della differenza tra quanto riusciamo a fare effettivamente e quanto altro potremmo fare con qualche risorsa in più.

 

Non mi riferisco necessariamente alle maxi apparecchiature – come potrebbe essere una macchina per la risonanza o per la Tac – ma anche a strumenti meno “impegnativi” economicamente, ma che avrebbero un impatto notevole sul nostro lavoro. Ad esempio, un semplice supporto nell’aggiornamento della strumentazione tecnologica – a partire da interventi apparentemente banali, come ad esempio sostituire i monitor delle cyclette per la riabilitazione – amplierebbe e qualificherebbe ulteriormente la nostra capacità di intervento.

 

È anche per questo che contiamo sul sostegno della Fondazione, fondamentale anche per il funzionamento quotidiano del Cardio Center al meglio delle sue possibilità, e quindi per i pazienti che ne beneficiano.

 

24/04/2023