Posso andare in vacanza in montagna?
I consigli da seguire per andare in montagna con una cardiopatia“Dottore, posso andare in montagna?”Questa domanda è tra quelle che i pazienti cardiopatici rivolgono più frequentemente al proprio medico o al cardiologo di fiducia quando è il momento di scegliere la meta per le vacanze estive.
Dietro il quesito si cela spesso il timore che l’andare in montagna comporti dei rischi proprio per chi soffre di cardiopatie, ma invece di fasciarsi la testa prima di cadere o precludersi a priori l’opportunità di passare del tempo in luoghi piacevoli e respirare un po’ di aria buona, è semmai opportuno informarsi e adottare comportamenti adeguati alla situazione: come sempre, in buona sostanza, quando si tratta della propria salute.
Cuore e altitudinePer chi sceglie le località di villeggiatura in Italia e dintorni (Alpi o Appennini), l’effetto dell’altitudine è relativamente poco significativo, specie se non si compiono particolari sforzi.
Solo ad alta quota, cioè ad altitudini che superano i 2500 m sul livello del mare, infatti, la disponibilità di ossigeno presente nell’aria comincia ridursi, e in parallelo comincia a ridursi la capacità del nostro organismo di utilizzare l’ossigeno comunque presente.
A quote ancora più alte (dai 3.000/3.500 metri di altitudine in su), al compimento di uno sforzo la pressione arteriosa diventa in genere leggermente più elevata e aumenta la frequenza del respiro.
In altre parole, ad alta quota lo sforzo è più “faticoso” e il senso di fatica si avverte prima, ma dopo i primi giorni i meccanismi di adattamento che il nostro organismo mette in campo tendono a ridurre questo effetto.
Come prepararsi a una vacanza in montagnaLa maggior parte di coloro che soffrono di problemi cardiovascolari può vivere una vacanza in montagna con pienezza e senza troppe preoccupazioni. L’importante è arrivare “preparati”.
Poiché patologie diverse possono richiedere accorgimenti differenti, consultare il proprio cardiologo di fiducia prima di partire può senz’altro aiutare a organizzare una vacanza consapevole e a saper gestire eventuali problematiche una volta raggiunta la meta.
Se portare con sé tutti i medicinali che si assumono abitualmente può sembrare ovvio, inoltre, è opportuno ricordare di metterne in valigia una quantità sufficiente per l’intero periodo di permanenza in montagna.
Che comportamenti e accorgimenti adottare in montagnaIn montagna come ovunque, conoscere e rispettare i propri limiti è fondamentale.
Coloro che normalmente non praticano attività fisica non dovranno pretendere troppo dal proprio organismo per il solo fatto di trovarsi in un contesto che invita al movimento. I meno sportivi faranno dunque bene a preferire le passeggiate a escursioni più impegnative, e a scegliere percorsi non troppo lunghi, specie nei primi giorni della vacanza.
Per chi è invece già allenato e prevede di fare escursioni, è comunque opportuno restare a un’altitudine moderata per un po’ di tempo (almeno 24 ore di acclimatazione) e solo dopo salire ulteriormente di quota, in modo da lasciare all’organismo il tempo di acclimatarsi. In ogni caso, è preferibile salire lentamente e con gradualità, evitando dislivelli troppo forti in tempi troppo brevi: bene, dunque, procedere a tappe.
Attenzione alle temperatureIl freddo è nemico del cuore, e in montagna può capitare anche in estate che fenomeni atmosferici improvvisi abbassino rapidamente la temperatura anche di parecchi gradi: un abbigliamento adeguato all’altitudine e al clima mutevole della montagna è un alleato chiave.
Viceversa, in montagna i raggi del sole sono forti ed è sempre meno raro che si registrino temperature alte anche a quote elevate. È quindi buona norma evitare di restare sotto il sole nelle ore più calde e fare attenzione all’idratazione, portando sempre con sé un’adeguata scorta d’acqua.
Alimentazione e dintorniInfine, un accorgimento che vale per tutti, a prescindere dal livello di allenamento: per ridurre ulteriormente la fatica e la sensazione di sforzo è bene optare per un’alimentazione leggera, ricca di acqua, sali minerali e vitamine, e con un contenuto bilanciato di zuccheri, proteine e grassi in forma digeribile.
Sono da evitare, invece, i cibi grassi e/o che contengono troppo sale e, in genere, tutti gli alimenti che fanno salire la pressione arteriosa.
Da evitare, ugualmente, alcolici e fumo.
La pressione in montagnaUn’altra convinzione abbastanza diffusa, ma non corretta, vuole che in montagna sia comunque necessario “aggiustare al rialzo” il dosaggio della terapia anti-ipertensiva.
È vero che in montagna si potrebbe riscontrare una pressione più alta rispetto a quella che si registra in città, ma il “se e come” modificare la propria terapia abituale è uno degli argomenti da affrontare nella chiacchierata con il cardiologo o con il medico di medicina generale prima della partenza, mentre è da evitare ancora una volta qualsiasi aggiustamento fai-da-te.
In montagna è comunque bene tenere monitorata la pressione, misurandola regolarmente.
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