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Ricerca: dosi elevate di vitamina D riducono il rischio di fibrillazione atriale

Vitamina D3 e fibrillazione atriale 

Vitamina D3 e rischio di fibrillazione atriale: uno studio finlandese

La fibrillazione atriale è l'aritmia più diffusa: la prevalenza di questa condizione, caratterizzata da battiti cardiaci irregolari e rapidi, tende ad aumentare con l'età, e la patologia è associata a un maggior rischio di ictus, insufficienza cardiaca e mortalità.

 

La vitamina D è una vitamina liposolubile presente in alcuni alimenti e sintetizzata nel corpo umano. Le sue forme principali sono D2 (ergocalciferolo) che ha origini vegetali, e D3 (colecalciferolo), che viene prodotta dai mammiferi, e quindi anche dall’uomo: il nostro organismo la sintetizza con l’esposizione alla luce solare.

 

Un recente studio della University of Eastern Finland – i risultati sono stati pubblicati sull'American Heart Journal il 10 giugno 2023 – ha verificato che l'assunzione per cinque anni di dosi di vitamina D superiori a quelle raccomandate ha ridotto il rischio di fibrillazione atriale negli anziani.

 

I ricercatori finlandesi hanno dunque evidenziato come l'assunzione di dosi elevate di vitamina D rappresenti un potenziale modo per prevenire questa patologia cardiaca. Naturalmente, sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio l’effetto protettivo della Vitamina D, ma i primi riscontri sono promettenti.

 

Lo studio e i risultati: rischio ridotto fino al 32%

In particolare, lo studio ha seguito 2.495 partecipanti volontari (uomini di 60 anni e oltre e donne di 65 anni e oltre) dividendoli in tre gruppi: un gruppo placebo e due gruppi che assumevano dosi di vitamina D3 superiori ai 20 microgrammi raccomandati. Un gruppo ha ricevuto una supplementazione di 40 microgrammi (1.600 UI) al giorno, mentre l'altro ha ricevuto una supplementazione di 80 microgrammi (3.200 UI) al giorno.

 

I ricercatori hanno analizzato i dati medici raccolti dopo cinque anni di follow-up: nel gruppo che assumeva 40 microgrammi di vitamina D al giorno, il rischio di fibrillazione atriale è risultato essere inferiore del 27% rispetto al gruppo placebo; nel gruppo che ne assumeva 80 microgrammi il rischio è risultato inferiore del 32%.

 

Vitamina D e salute del cuore: sono necessarie ulteriori ricerche

Nel comunicato stampa con il quale hanno diffuso i dati, i ricercatori della University of Eastern Finland hanno sottolineato la necessità di ulteriori studi per confermare i risultati ottenuti.

 

Due, a loro avviso, gli aspetti da approfondire: da un lato, la comprensione dei meccanismi che sono alla base dell'effetto protettivo della vitamina D contro la fibrillazione atriale; dall’altro, la valutazione degli effetti a lungo termine dell'assunzione di dosi elevate di questo nutriente sulla salute.

 

03/07/2023
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