I cibi ultra-processati aumentano i rischi per il cuore
Alimenti ultra-processati e saluteUn numero ormai significativo di studi segnala che gli alimenti ultra-processati consumati regolarmente sono dannosi per la salute su vari fronti: quello del cuore e della circolazione è uno di questi.
In particolare, negli ultimi anni diverse ricerche e meta ricerche hanno dimostrato che esiste un collegamento tra consumo di quantità maggiori di alimenti ultra-processati e maggior rischio di pressione alta, malattie cardiovascolari, infarti, ictus e morte precoce.
Motivi più che sufficienti per limitare il consumo di questo tipo di cibi. Ma quali sono?
Che cosa sono i cibi ultra-processatiLa classificazione oggi più utilizzata per classificare i cibi in base al loro livello di lavorazione industriale, cioè ai “processi fisici, chimici e biologici che interessano i vari alimenti una volta che siano separati dalla natura e prima che siano consumati o utilizzati nella preparazione di piatti” è quella denominata Nova, messa a punto da un gruppo di studio brasiliano.
Secondo la classificazione Nova, sono considerati ultra-processati gli alimenti composti da cinque o più ingredienti che includono sale, olio e conservanti – normalmente utilizzati anche per i cibi “semplicemente” processati – ma anche additivi, come coloranti, addensanti, emulsionanti, edulcoranti, stabilizzanti, esaltatori di sapidità, gelificanti, aromi ecc., che servono a esaltare i sapori, coprire i gusti sgradevoli e modificare la consistenza dei prodotti.
Cibi ultra-processati: i soliti noti e gli “insospettabili”Quando pensiamo agli alimenti ultra-lavorati, il pensiero corre subito al junk food, il cibo spazzatura: patatine fritte e diversi cibi da fast food, snack, merendine e dolci confezionati, creme spalmabili, bevande gassate zuccherate e via dicendo. Il loro essere gustosi, comodi da consumare e, generalmente, economici e “a portata di mano” è un invito a cui è difficile resistere.
Ma alla categoria degli ultra-processati appartengono anche tanti altri alimenti meno “sospetti”, come ad esempio i cibi precotti e le zuppe istantanee, le salse e i sughi pronti, e addirittura alcuni “insospettabili” che, in più di un caso, sono presentati come paladini della salute: alcuni yogurt alla frutta, cereali per la colazione e barrette, ad esempio, o il pane confezionato e prodotto industrialmente (anche se contiene farina integrale, lievito naturale, semi di vario tipo)... Si tratta, comunque, di prodotti che potrebbero contenere ingredienti aggiuntivi come emulsionanti, dolcificanti, coloranti, aromi artificiali e altro ancora.
Riduciamo il consumo degli alimenti ultra-processatiNon tutti gli alimenti ultra-lavorati sono uguali, naturalmente, e non tutti hanno un identico impatto sulla salute del nostro organismo, tanto più che non reagiamo tutti allo stesso modo quando li mangiamo.
Per questo e per un insieme di altre ragioni – dai risultati ancora non esaustivi delle ricerche alla difficoltà pratica (tempo e budget limitati) di escluderli dalla nostra dieta – è quindi più ragionevole e fattibile cercare di ridurli che non eliminarli completamente. Tanto più che, sul banco degli imputati, non sono tanto gli alimenti ultra-processati in assoluto, quanto il loro consumo regolare e sistematico.
L’importante, allora, è puntare a una dieta equilibrata e, quando optiamo per alimenti ultra-lavorati, preferire quelli che hanno maggiori benefici nutrizionali a quelli con scarse proprietà nutritive.
Cibi ultra-processati, come regolarsiMa come regolarsi, in pratica? Seguendo alcuni semplici accorgimenti nella vita quotidiana.
Ad esempio, facciamo in modo che nel nostro carrello della spesa – e quindi nella nostra alimentazione – ci sia spazio per alimenti poco o non elaborati, come frutta e verdura, pesce, oli insaturi, legumi, noci, semi, acqua: se usciamo con una lista di prodotti “pensata”, invece di “improvvisare”, sarà più facile raggiungere questo obiettivo. Altra regola d’oro, sempre per il momento degli acquisti da mettere in frigorifero o in dispensa, è ricordare che meno ingredienti compaiono sull’etichetta, più è probabile che quel prodotto sia buono per la nostra salute, mentre più l’elenco si allunga, più aumentano le probabilità che sia ultra-processato, soprattutto se nell’elenco compaiono elementi che la classificazione Nova indica come caratteristici del gruppo degli alimenti ultra-processati: dalle sostanze alimentari mai o raramente utilizzate in cucina, a tutti quegli additivi e “correttivi” aggiunti per rendere il prodotto più appetibile, più gradevole all’olfatto e perfino alla vista, oltre che per garantirgli vita lunga. A quest’ultimo proposito, inoltre, diffidiamo di piatti e cibi pronti con scadenza non ravvicinata.
E ancora, nella nostra routine casalinga troviamo un po’ di tempo per cucinare, privilegiando cibi preparati da noi a cibi già pronti.
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ESEMPI DI CIBI ULTRA-PROCESSATI COMUNI
- alcuni cereali zuccherati per la colazione
- barrette ai cereali
- barrette sostitutive dei pasti
- bastoncini di pesce
- bevande gassate e zuccherate
- bevande zuccherate, gassate e no
- biscotti, pasticcini e dolci industriali
- bocconcini di pollame o pesce
- caramelle
- cereali per colazione
- chips di legumi
- cioccolato e cioccolatini industriali
- crackers
- creme spalmabili (anche vegane) dolci e salate
- energy drink
- fette biscottate
- gallette di riso
- gelati
- hamburger
- hot dog
- margarina
- miscele per dolci
- pane (anche integrale) e focacce confezionate
- patatine
- pizze confezionate
- polenta istantanea
- purè di patate istantaneo
- salse e condimenti industriali
- salsicce e wurstel
- snack e merendine confezionate
- sostituti della carne e del formaggio a base vegetale
- succhi di frutta industriali
- sughi pronti
- torte preparate e preparati per torte
- veg-burger e hamburger vegani
- yogurt (anche magri) alla frutta zuccherati e aromatizzati
- zuppe, minestre o noodles istantanei