Medicinali in estate: come conservarli e utilizzarliI suggerimenti di AIFA per custodire correttamente i farmaci
Anche i farmaci temono il caldo“Che caldo che fa”, ci lamentiamo. Le temperature di luglio ci infastidiscono, ci affaticano, ci spossano. Ma non siamo gli unici a subirne gli effetti. “Anche i farmaci temono il caldo e per questo, in estate, è necessario qualche accorgimento in più per conservarli correttamente”, ha appena ricordato l’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) in un comunicato diffuso per sensibilizzare i cittadini sul tema. “Ovunque si vada, non deve mancare quanto necessario per proseguire le nostre terapie in sicurezza”.
Ben vengano, quindi, i consigli che l’Agenzia mette a disposizione di tutti coloro che assumono medicinali. Consigli che valgono anche per i farmaci che servono a contrastare i fattori di rischio e a curare chi è affetto da patologie cardiovascolari.
A quanti gradi vanno tenuti i farmaci?Per prima cosa, spiega l’Aifa, “va verificata attentamente sul Foglio Illustrativo la giusta temperatura di conservazione”, ma non sempre questa indicazione è riportata. “Se non sono specificate particolari condizioni, i farmaci vanno conservati in ambienti freschi e asciutti a una temperatura inferiore a 25° C”. A casa è fattibile, ma come regolarsi con i farmaci in viaggio? “È buona norma dotarsi di borse refrigerate che possano mantenere una temperatura adeguata per tutta la durata del tragitto”.
In ogni caso, fa presente l’Agenzia, “quando possibile, in estate l’utilizzo di formulazioni solide come le compresse è da preferire alle formulazioni liquide, poiché meno sensibili alle alte temperature”.
Come regolarsi in viaggio, in base al mezzo di trasportoConsigli specifici sulla conservazione dei medicinali riguardano i diversi mezzi di trasporto: in auto è bene “ricordarsi che l’abitacolo è più fresco del portabagagli” e “in aereo meglio portare i farmaci salvavita nel bagaglio a mano insieme alle prescrizioni. Ricordando che i liquidi di volume non superiore a 100 ml possono essere trasportati nel bagaglio a mano e devono essere inseriti in buste trasparenti, mentre per compresse e capsule non ci sono restrizioni”.
Alcuni farmaci, specifica l’AIFA, necessitano di particolari condizioni di conservazione. “L’insulina, ad esempio, deve essere conservata in frigo a una temperatura controllata compresa tra 2 e 8 °C. Anche i farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali a base ormonale sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche”. Regola d’oro valida sempre e comunque: “Evitare, in ogni caso, di esporli a fonti di calore e a irradiazione solare diretta”. Cosa fare se il farmaco ha un aspetto anomalo“Se l’aspetto del farmaco che si assume abitualmente sembra diverso o presenta difetti come un colore o un odore anomalo o una differente consistenza, consultare il medico o il farmacista” prima di assumerlo, ma anche prima di buttarlo (negli apposti contenitori, presenti in tutte le farmacie). Questi segnali visivi, olfattivi e tattili potrebbero indicare un’alterazione, ma i cambiamenti che rileviamo “non sempre sono indice di un deterioramento del medicinale”. Insomma, meglio chiedere a un “addetto ai lavori”.
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Attenzione all’abbronzatura
Un altro suggerimento dell’Aifa concerne l’opportunità di controllare sempre la compatibilità dei medicinali che assumiamo con l’esposizione al sole.
“Alcuni farmaci possono provocare reazioni di fotosensibilizzazione come dermatiti o eczemi” spiega l’Agenzia. “Questo fenomeno può verificarsi in particolare con creme a base di cortisone, gel, soluzioni o spray, ma anche antibiotici e anticoagulanti”.
Quando ne assumiamo, quindi, “è bene evitare l’esposizione solare, in particolare nelle ore più calde della giornata, e utilizzare sempre un’adeguata protezione. In casi specifici, ad esempio dopo l’uso di cerotti a base di ketoprofene, è necessario evitare di esporsi al sole fino a due settimane dopo il trattamento”.
Portare con sé le confezioni originali
L’Agenzia Italiana per il Farmaco constata come un errore piuttosto comune durante la preparazione dei bagagli sia quello di “mettere farmaci diversi nello stesso contenitore per risparmiare spazio”. Questa soluzione “può comportare una difficoltà nel riconoscere i medicinali, e c’è il rischio di fare confusione con le scadenze, le avvertenze o i dosaggi. Inoltre, blister e scatole riparano i farmaci da luce e umidità, al contrario dei portapillole o di contenitori non esplicitamente destinati al trasporto di medicinali” che invece, in alcuni casi, “potrebbero facilmente surriscaldarsi e alterarli”. Insomma, togliamo dal contenitore originale solo la dose da assumere nel momento in cui dobbiamo farlo.
L’Aifa sottolinea anche un’ulteriore buona ragione per portare con sé le scatole dei medicinali: ovunque ci troviamo, “Nel caso fosse necessario acquistare un farmaco, la confezione originale che riporta la composizione potrà essere d’ausilio a dialogare con medici e farmacisti del luogo”.
Un’App per non dimenticarsi
Quando simo in vacanza cambiano, inevitabilmente, quei comportamenti ricorrenti e quelle piccole abitudini quotidiane che spesso ci aiutano a ricordare che “è ora” di prendere tale o talaltro farmaco.
Per aiutarci a non dimenticare di assumere i medicinali agli orari gusti, la stessa Aifa ha realizzato l’App AIFAmedicinali che consente di “creare il proprio armadietto farmaceutico con l’attivazione di alert per ricordare quando assumerli o per segnalare se sono previste carenze in farmacia”.
L’App AIFAmedicinali si può scaricare sia su dispositivi Android (da Google Play Store), sia su dispositivi iOS (da App Store). Ed è probabile che, dopo averla provata in vacanza, decidiamo di continuare a utilizzarla anche una volta tornati a casa.