La tomografia a coerenza ottica: OCTLa malattia coronarica è la più comune della cardiopatie e colpisce milioni di persone nel mondo. La sua causa è un restringimento o un’ostruzione di una o più arterie coronarie, causata da lesioni (placche) aterosclerotiche che, crescendo all’interno dell’arteria, riducono il flusso di sangue, e di conseguenza di ossigeno, al cuore. Questa condizione è causa di ischemia cardiaca, mentre un’occlusione completa della coronaria, con la completa interruzione del flusso di sangue, determina l’infarto del miocardio. Vi sono diverse tecniche che il cardiologo utilizza per diagnosticare e trattare la malattia coronarica, come ad esempio la coronarografia e l’angioplastica coronarica. La coronarografia è un esame diagnostico, invasivo, in cui un tubicino di plastica (catetere) viene avanzato attraverso il sistema vascolare fino a raggiungere l’origine delle coronarie e, attraverso l’acquisizione di immagini radiologiche durante l’iniezione di mezzo di contrasto tramite il catetere, permette di visualizzare la coronaria. L’angioplastica coronarica è un intervento in cui l’ostruzione dell’arteria viene trattata e risolta mediante il gonfiaggio di un palloncino a livello del segmento ristretto e l’impianto di un’endoprotesi chiamata stent.
L’evoluzione delle tecniche e della tecnologia ha reso l’angioplastica coronarica estremamente efficace e sicura, a tal punto che essa è divenuta la modalità più utilizzata per il trattamento della cardiopatia ischemica.
Grazie al suo elevatissimo potere di risoluzione, 10 micron, rispetto ai 200 o 600 micron della coronarografia o della TAC coronarica, l’OCT permette di visualizzare le strutture che compongono la parete dell’arteria, o la placca aterosclerotica, con una precisione unica tra le attuali tecniche cosiddette di “imaging”.
Di fatto l’OCT permette di vedere in tempo reale, e all’interno di un cuore battente, cose altrimenti visibili solo al microscopio.
L’OCT ha un ruolo in diversi momenti della cura di una persona affetto da malattia coronarica:
Infine nel follow-up dei pazienti con malattia coronarica: un’analisi OCT di un segmento di coronaria a distanza dall’angioplastica e dal posizionamento di uno stent permette di valutare il risultato della riparazione del vaso.
L’OCT non è soltanto uno strumento clinico, ma anche un prezioso strumento di ricerca. Permette infatti di osservare, ad esempio, l’origine e l’evoluzione dell’aterosclerosi, aiutando a comprendere i complessi meccanismi che ne stanno alla base. Fornisce immagini ad elevata risoluzione delle strutture dell’arteria e del loro rapporto con gli stent.
Le varie applicazioni dell’OCT nella pratica clinica e nella ricerca ne fanno uno strumento di grande valore, che rende più facile e preciso il lavoro del cardiologo, e contribuisce a migliorare la cura dei pazienti affetti da malattia coronarica.
Il dipartimento Cardiotoracovascolare De Gasperis dell’Ospedale Niguarda ha in corso diversi progetti di ricerca basati sui dati ottenuti dall’analisi con OCT. Un esempio è un grande studio nazionale sulla coronaropatia che colpisce alcuni pazienti dopo trapianto di cuore, la cosiddetta “coronaropatia del graft”. Lo studio si propone da un lato di comprendere i meccanismi ancora poco conosciuti che stanno alla base di questa condizione clinica, e dall’altro di fornire un trattamento alternativo e innovativo con l’utilizzo di stent riassorbibili.
|
Documentazione: |