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Un piccolo grande cuore nel mondo "ai tempi del COVID"

La pandemia che stiamo vivendo ha colpito duramente non solo la nostra salute ma, come dice Papa Francesco , anche i rapporti con il nostro prossimo.

 

Il progetto un piccolo grande cuore nel mondo purtroppo non può attualmente effettuare missioni all’estero ma abbiamo cercato di non abbandonare  tutti quei bambini che hanno bisogno di cure, per questo motivo stiamo differenziando il nostro campo di azione mantenendo contatti stretti con tutti gli ospedali dove ci siamo recati per operare, spediamo loro materiale per poter almeno operare dei piccoli cardiopatici e siamo a disposizione via web per aiutare, insegnare e dare consigli .

 

Oltre a questo cerchiamo di operare nel nostro ospedale qualche bambino proveniente da paesi vicini. Per  esempio dall’Albania  e dal Kosovo dopo aver effettuato quarantena e tampone, questi bambini possono venire accolti nel nostro reparto. I prossimi arriveranno alla fine di ottobre.

 

Per finire è stato fatto qualcosa anche per il nostro ospedale, già in collaborazione con Mission Bambini abbiamo donato 20.000 euro di mascherine e protezioni nel  periodo di lock down  con particolare riguardo alla cardiologia pediatrica.

 

Qundi manteniamo le distanze stretti ai nostri piccoli. C'è un bellissimo suggerimento, nella 'Fratres omnes' di papa Francesco, per chi si prende cura della fragilità altrui: "Guardare sempre il volto del fratello, toccare la sua carne, sentire la prossimità fino a soffrirla". Il servizio agli ultimi non può essere virtuale. O è reale o non è affatto. Se mancano gli occhi, e manca il tatto, e manca il cuore, manca tutto.

 

Stefano Marianeschi

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08/10/2020