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La prevenzione primaria della cardiopatia ischemica

La prevenzione primaria di una malattia si basa sulla conoscenza e il rispetto di tutte le norme necessarie ad evitarne la manifestazione nei soggetti sani.

Lo scopo fondamentale della prevenzione primaria della cardiopatia ischemica (CI) (angina, infarto) consiste perciò nell’impedire lo sviluppo dei ben noti fattori di rischio cardiovascolare (FRC) di cui i più importanti sono: fumo, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, sovrappeso, sedentarietà, diabete mellito, familiarità ed età.

I consigli di prevenzione primaria andrebbero rivolti all’intero nucleo familiare in modo tale da consentire l’acquisizione di salutari abitudini di vita anche ai membri più giovani, i quali più facilmente tenderanno a mantenerle nel tempo. La precoce adozione di sane abitudini di vita può talora mitigare anche la severità di quei FRC non modificabili e perciò inevitabili come i fattori genetici ereditari, invecchiamento.

Idealmente la prevenzione primaria della CI deve iniziare prima possibile attraverso:

  • CORREZIONE DELLE ABITUDINI ALIMENTARI per prevenire il sovrappeso e l’obesità sia nei bambini che negli adulti, riducendo l’assunzione di calorie in eccesso nonché l’apporto dietetico di colesterolo e grassi saturi, incrementando, invece, l’utilizzo dei grassi vegetali insaturi.


  • FUMO impedire l’abitudine al fumo negli adolescenti.


  • ATTIVITÀ FISICA incoraggiare le consuetudini di vita che comportino attività fisica regolare (ad es. camminare a piedi il più possibile, non usare l’ascensore…). Una regolare attività sportiva tenderà a ridurre l’intensità di diversi FRC.


  • Il medico di famiglia dovrebbe, inoltre, controllare regolarmente nei propri assistiti la presenza o la comparsa di FRC e, nel caso, correre tempestivamente ai ripari operando, naturalmente, periodici controlli a distanza per verificare il mantenimento nel tempo dei benefici ottenuti.

    L’eventuale decisione di usare farmaci a supporto, per il controllo dei FRC, deve essere valutata in relazione al rischio assoluto del singolo soggetto e all’efficacia, sicurezza e rapporto costo-beneficio dell’intervento farmacologico. Come norma generale, nei giovani adulti, in corso di prevenzione primaria, la terapia farmacologica dovrebbe essere usata con cautela.

    In conclusione per una buona prevenzione primaria della CI bisogna soprattutto seguire sane abitudini di vita che dovrebbero essere propagandate, oltre che all’interno del nucleo familiare, nella scuola e negli ambienti di lavoro.

    Autore: Marco Broccolino