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Integratori alimentari: si o no?

Per raggiungere in fretta i nostri obiettivi, per sopperire alle carenze di un’alimentazione squilibrata, per dimagrire o recuperare dopo un allenamento pesante, attingiamo spesso a prodotti di erboristeria e a integratori alimentari. Ma qual è la reale effi cacia di questi prodotti? Gli integratori fanno bene o fanno male? Sono sicuri?
Innanzitutto gli integratori alimentari sono prodotti specifi ci volti a favorire l’assunzione di determinati principi nutritivi non presenti negli alimenti, nei casi in cui l’organismo abbia carenza di determinati alimenti: non hanno dunque proprietà curative, ma servono a integrare una normale dieta.
Un preparato innovativo arriva dall’Università di Cambridge, ed è un superconcentrato di pomodoro che promette di eliminare il grasso dalle arterie. C’è da scommettere che sarà un successo: un italiano su tre è già stato conquistato dalla passione per gli integratori, e il trend è in piena crescita.
Secondo un recente studio realizzato da Ac Nielsen per FederSalus, sono oltre centoventi milioni le confezioni di integratori alimentari vendute in un anno al 32% della popolazione. E non si tratta di una breve infatuazione: il 62.1% degli intervistati conferma di utilizzare integratori da oltre due anni, mettendo in luce una cultura ormai ben radicata.
Ma per quale motivo un numero così alto di italiani acquista abitualmente gli integratori alimentari? Le ragioni principali sono la ricerca del benessere psicofisico (46.1%) e la risposta a specifiche esigenze di salute (42.8%), ma anche il fatto che gli integratori sono un valido supporto nella dieta di uno sportivo (7.1%) o per quelle dimagranti (3.3%). (fonte BocconiTrovato & Partners, “Gli Italiani e gli Integratori”, condotto su 505 utilizzatori).
Tali motivazioni trovano riscontro nei dati di vendita: al primo posto ci sono gli integratori di vitamine e di minerali (52.5%), seguiti da fermenti lattici, integratori energetici (36%) e sportivi, a base di vitamine, sali minerali, aminoacidi e proteine (14.4%), categoria, questa, che vede un predominio maschile (il 23% degli utilizzatori di integratori, contro il 9.9% delle donne). L’elenco dei prodotti che gli italiani utilizzano è veramente lungo: dagli integratori dietetici a base di crusche e altre fi bre (8.3%), agli estratti vegetali, come aloe o papaia (7.8%), per arrivare, solo per citare i più utilizzati, a ginseng, pappa reale e tonici (7.4%).
Per scegliere il prodotto più adatto, il medico rimane il punto di riferimento per il 51.7% degli intervistati, anche se un italiano su tre si affida al metodo fai-da-te. C’è un’altra novità: accanto alla ricerca di specifi ci integratori, sono oltre 6 milioni gli italiani che sul web vanno a caccia di informazioni su salute e benessere, confermando così il rapporto sempre più stretto tra wellness e tecnologia, e delineando un preciso profilo, l’”identikit” del consumatore di integratori alimentari: donna, con un livello di istruzione medio/alta, che svolge un’attività sportiva e segue abitualmente un regime alimentare salutistico.
Ed eccoci dunque al nodo fondamentale della questione: senza uno stile di vita equilibrato e una dieta sana e ben bilanciata, anche l’azione specifica degli integratori viene vanifi cata. Se proprio volete assumere integratori vi suggeriamo:
• cautela. L’assunzione di un integratore a base di erbe non deve mai essere affrontata con leggerezza.
• attenzione. Da sfatare l’idea che i prodotti a base di erbe siano di per sé innocui. Al contrario possono essere rischiosi.
• parere del medico. In quanto manca una normativa specifi ca che garantisca la piena sicurezza degli integratori vegetali.

Autore: Patrizia Valentina Arcuri