Centro di ecocardiografia clinica
Gli ultrasuoni per le anomalie del cuore
I soffi cardiaci, sono in molti a conviverci, in alcuni casi si tratta di lievi anomalie, per altri possono essere difetti di seria entità.
Per tutti la strada della diagnosi passa per un esame noto ai più: l'ecocardiografia. Questa tecnica è stata introdotta in Italia negli anni '70, da allora a Niguarda se ne occupa un laboratorio divenuto poi centro dedicato di ecocardiografia clinica.
La struttura raccoglie l'attività del laboratorio, dove annualmente vengono eseguiti più di 12.000 esami per pazienti ricoverati ed ambulatoriali con tutte le patologie cardiache, comprese quelle di interesse cardiochirurgico.
Ecocardiografia: a cosa serve
Non solo soffi, l'ecocardiografia, infatti, è una tecnica che combinata con l'elettrocardiogramma e la visita cardiologica consente di avere un quadro accurato dei problemi cardiologici del paziente.
Nei casi di valvulopatie gli ultrasuoni consentono di accertare se la valvola si apre o si chiude in maniera anomala; nell'infarto o nelle cardiomiopatie sono utili per quantificare l'estensione del danno e per valutare come questo influisca sull'attività contrattile del cuore; ancora: l'ecocardiografo è utilizzato per fare una "mappa del territorio" su cui il chirurgo "si muoverà", prima di entrare in sala operatoria, ad esempio per un intervento di riparazione valvolare o di by-pass.
Ecocardiografia - come funziona
- Con l'ecocardiografia gli ultrasuoni sono utilizzati per visualizzare l'interno del cuore ed il flusso del sangue attraverso le valvole.
- A differenza delle radiazioni utilizzate in radiologia, gli ultrasuoni sono innocui, per cui non è necessaria alcuna precauzione e l'esame può essere eseguito su qualunque paziente innumerevoli volte (anche nelle donne in gravidanza).
- Durante l'esame di routine (trans toracico) la sonda viene appoggiata al torace del paziente e gli ultrasuoni vengono diretti all'interno del corpo, senza che il paziente possa avvertirli.
- Gli ultrasuoni arrivano al cuore e ritornano alla sonda generando echi che sono utilizzati per visualizzare sullo schermo un cuore "virtuale" che ci informa del comportamento del cuore reale del paziente.
Le onde sonore possono anche essere riflesse dalle cellule del sangue e fornire informazioni sul flusso all'interno del cuore e dei vasi.
Questo fenomeno è chiamato Doppler. Durante un esame Doppler il paziente sente un rumore prodotto dalla macchina che rappresenta il flusso del sangue attraverso le valvole del cuore.
L'ecocardiografia Transesofagea
Talvolta può accadere che l'ecocardiogramma trans toracico non sia sufficiente a risolvere il problema diagnostico.
Qualche volta, infatti, gli ultrasuoni non riescono ad attraversare grosse masse muscolari, il polmone che può essere espanso per una malattia, l'osso o i componenti metallici delle strutture artificiali come le protesi valvolari cardiache.
Se la struttura da esaminare è "nascosta" dietro uno di questi ostacoli o si trova in profondità nel corpo, può non essere vista con la sola ecocardiografia standard. In questi casi può essere necessario ricorrere ad un diverso punto di esplorazione, posteriore. Accade quindi che il cardiologo richieda l'ecocardiogramma per via trans esofagea che, per il paziente, equivale all'esecuzione di una comune gastroscopia.
Dotazione strumentale
La struttura, accreditata presso la Società Italiana di Ecografia Cardiovascolare - SIEC e dell'European Association of Cardiovascular Imaging, garantisce prestazioni diagnostiche di alto livello, grazie all'esperienza acquisita in decenni di pratica clinica e una dotazione strumentale unica: 7 ecocardiografi, 1 lettoergometro per eseguire l'ecocardiogramma durante la prova da sforzo, e 2 ecocardiografi portatili per eseguire gli esami ecocardiografici nei reparti di degenza per i pazienti ricoverati.
Inoltre 3 ecocardiografi sono dotati di sonde transtoraciche e transesofagee tridimensionali di ultima generazione e di software innovativi per analisi avanzate.
Formazione
"Dotazione ed esperienza", "high-tech", a questa lista manca una parola ed è "formazione".
Il centro, infatti, ospita periodicamente dei corsi per insegnare ad eseguire gli esami ecocardiografici e a interpretarne i risultati a cardiologi, internisti ed anestesisti che arrivano da tutta Italia e anche da oltre confine.
Ogni corso prevede la frequenza del laboratorio per 5 giorni. La parte pratica prevede l'affiancamento di ogni corsista ad un ecocardiografista con l'esecuzione e la refertazione di almeno 50 esami. Le lezioni teoriche sono tenute da cardiologi esperti in ecocardiografia a cui si affiancano cardiologi clinici e cardiochirurghi del Dipartimento.