Diagnostica primaria: Modalità di esecuzione del test ergometrico
Si utilizzano due tipi di stress: la pedana mobile (treadmill, tappeto rotante) e il cicloergometro (bicicletta). Le principali differenze tra l'una e l'altra sono le seguenti:
1) La pedana mobile utilizza protocolli che prevedono l'incremento della velocita' della pedana e della pendenza della stessa dopo intervalli programmati. E' in genere ben tollerata dalla grande maggioranza degli utenti perche' richiede un coordinamento motorio semplice (camminare) e consente una piu' completa esplorazione della capacita' funzionale del soggetto perche' richiedce poca collaborazione (stress "passivo").
2) Il cicloergometro utilizza protocolli che prevedono stadi della durata di 2-3 minuti, con incremento progressivo del carico dei pedali attraverso freno elettromagnetico o meccanico. In alcuni casi particolari consente l'utilizzo di protocolli a rampa continua che incrementano il carico in modo graduale e continuo. Il limite principale sta nella necessaria attitudine all'esercizio (saper pedalare ) e nella motivazione dell'utente (stress "attivo"). Un vantaggio significativo e' rappresentato dalla posizione seduta che consente il test anche in pazienti con problematiche ortopediche o di equilibrio (artrosi dellanca, sindromi vertiginose, ecc.).
Il test e' autolimitante: si cerca di esplorare la capacita' funzionale e la riserva coronarica da lavoro (cioe' la differenza tra la quantita' di ossigeno che arriva al cuore in condizioni di riposo ed al massimo dello sforzo) rispettando il gruppo di appartenenza del soggetto in esame, definito dall'eta' e dal sesso e le condizioni di trattamento farmacologico in corso che possono influenzare l'andamento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa nel corso del test.
I criteri di interruzione del test sono i seguenti:
esaurimento muscolare, che significa il raggiungimento della propria capacita' funzionale. Nei soggetti che non hanno trattamenti farmacologici in corso in genere coincide con il raggiungimento della frequenza cardiaca massima teorica che viene in genere percepita come sforzo strenuo. La capacita' funzionale raggiunta dipende dal grado di allenamento e dalla cardiopatia ed e' molto variabile.
Sottolivellamento ischemico del tratto ST significa un segno di sofferenza del cuore al quale non arriva abbastanza ossigeno a causa dell'ostruzione della coronarie o per malattie del muscolo (ischemia miocardica)
Angor significa dolore retrosternale, puo' essere un criterio di interruzione del test se associato a evidenti alterazioni dell'elettrocardiogramma o anche se, in assenza di queste, e' invalidante
Aritmie sono un criterio di interruzione del test quando sono minacciose (perche' compaiono in associazione a dolore anginoso e/o a segni di ischemia all'ECG) oppure perche' accelerano la frequenza cardiaca (tachicardia, fibrillazione atriale)
Dispnea significa una pecezione di affaticamento del respiro inadeguata allo sforzo in atto. Puo' essere un segno di grave deterioramento della funzione di pompa del cuore soprattutto nei pazienti affetti da malattie del muscolo cardiaco (cardiomiopatie dilatative).
Autore: Alberto Roghi
1) La pedana mobile utilizza protocolli che prevedono l'incremento della velocita' della pedana e della pendenza della stessa dopo intervalli programmati. E' in genere ben tollerata dalla grande maggioranza degli utenti perche' richiede un coordinamento motorio semplice (camminare) e consente una piu' completa esplorazione della capacita' funzionale del soggetto perche' richiedce poca collaborazione (stress "passivo").
2) Il cicloergometro utilizza protocolli che prevedono stadi della durata di 2-3 minuti, con incremento progressivo del carico dei pedali attraverso freno elettromagnetico o meccanico. In alcuni casi particolari consente l'utilizzo di protocolli a rampa continua che incrementano il carico in modo graduale e continuo. Il limite principale sta nella necessaria attitudine all'esercizio (saper pedalare ) e nella motivazione dell'utente (stress "attivo"). Un vantaggio significativo e' rappresentato dalla posizione seduta che consente il test anche in pazienti con problematiche ortopediche o di equilibrio (artrosi dellanca, sindromi vertiginose, ecc.).
Il test e' autolimitante: si cerca di esplorare la capacita' funzionale e la riserva coronarica da lavoro (cioe' la differenza tra la quantita' di ossigeno che arriva al cuore in condizioni di riposo ed al massimo dello sforzo) rispettando il gruppo di appartenenza del soggetto in esame, definito dall'eta' e dal sesso e le condizioni di trattamento farmacologico in corso che possono influenzare l'andamento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa nel corso del test.
I criteri di interruzione del test sono i seguenti:
Autore: Alberto Roghi