Le principali novità delle Linee guida Esc 2023 sulla sindrome coronarica acuta
Un approccio globale alle sindromi coronariche acute
Le nuove Linee Guida (LG) del 2023 della European Society of Cardiology (ESC) sulle sindromi coronariche acute (SCA), riuniscono per la prima volta queste condizioni cliniche nella loro globalità. Precedentemente, infatti, erano invece state pubblicate linee guida a sé stanti per quel che concerne la gestione dell’infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) e delle SCA senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI).
Gli autori vogliono così sottolineare come le sindromi coronariche acute debbano essere interpretate come un continuum fisiopatologico e non rappresentino invece patologie differenti.
Le linee guida distinguono diversi capitoli di interesse che comprendono la diagnosi, il trattamento e il timing della rivascolarizzazione coronarica, ma anche la terapia antitrombotica e anticoagulante in acuto e a lungo termine per i malati.
Il management invasivo delle sindromi coronariche acute
Per quanto riguarda il management invasivo delle SCA, le principali novità riguardano la tempistica del trattamento invasivo nell’ambito degli NSTEMI, dove vengono definiti meglio i tempi di esecuzione della coronarografia, in particolare per quelle da eseguirsi in modo urgente.
La terapia antipiastrinica
Per quanto riguarda la terapia antipiastrinica, invece, in tutti i pazienti è raccomandata la somministrazione di una duplice terapia antiaggregante (DAPT) composta da aspirina e da un farmaco inibitore del recettore P2Y12 ad alta intensità.
La tempistica della sospensione del secondo anti-aggregante è ancora oggetto di ricerca con numerosi studi pubblicati negli ultimi anni.
Il ruolo della risonanza magnetica cardiaca
Altre novità riguardano il ruolo della Risonanza magnetica cardiaca, in particolare nei pazienti che hanno una presentazione clinica di tipo infartuale, ma le cui coronarie non hanno lesioni tali da giustificare il quadro clinico (infarto miocardico con coronarie normali, MINOCA): una percentuale variabile dall’1 al 14% dei pazienti con sintomi infartuali.
Il ruolo della riabilitazione cardiologica
Oltre ad alcune novità ci sono anche importanti conferme come quelle relative al ruolo cruciale della riabilitazione cardiologica e dei farmaci per il controllo dei fattori di rischio cardiovascolare con particolare rimando al colesterolo.
Autore: Dott.ssa Elena Gualini
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