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Alimentazione: Frutta secca

L’inverno, e soprattutto le feste natalizie, porta per tradizione sulle nostre tavole frutta secca e datteri. Per anni considerati solo alimenti troppo ricchi di grassi e calorie e perciò da evitare, hanno trovato recentemente riabilitazione agli occhi dei nutrizionisti per le preziose virtù.

E’ sempre vero che il contenuto di grassi è elevato, basti pensare che 100 grammi di noci ne contengono ben 64 g. , dose superiore al fabbisogno quotidiano femminile, ma vanno considerate anche le indiscutibili proprietà:

  • fonte di proteine vegetali ( tanto da essere indicata dagli americani come alternativa alla carne rossa assieme a pesce e legumi );

  • ricca di fibra, sali minerali, vitamine ( acido folico - gruppo B - vitamina E );

  • funzione antiossidante, riduce cioè l’azione dei radicali liberi causa dell’invecchiamento delle nostre cellule;

  • riduce il rischio di malattie cardiovascolari abbassando il livello di colesterolo nel sangue ( almeno in soggetti sani).


  • Anche se i suoi grassi sono quasi tutti di tipo insaturo e quindi benefici, è indispensabile, comunque, dosare la quantità di frutta secca da assumere con l’alimentazione e, soprattutto, è importante non superare la nostra dose quotidiana di grassi e calorie, in base al nostro fabbisogno, tenendo conto di tutti i pasti della giornata.

    Ogni tipo di frutto ha la sua caratteristica:

  • noci, le più caloriche, (660 per 100 g ) e le più grasse, possiedono grassi essenziali non sintetizzati dal nostro organismo (linoleco e linolenico) e quindi da assumere con l’alimentazione;

  • mandorle, ricche di potassio, ferro fosforo e calcio;

  • nocciole, contengono vit. B1, vit. E;

  • arachidi, ricche di magnesio e zinco;

  • datteri, contengono magnesio.
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